Da un punto di vista metodologico, l'approfondimento di problematiche
legate all'omologazione nella descrizione del record archeologico
ha confermato la necessità di adottare un linguaggio formalizzato.
L'uso di un linguaggio di marcatura ha consentito inoltre di stabilire
a posteriori, anziché a priori, liste terminologiche, di
delimitarne l'uso in contesti ben specifici, di costruire collegamenti
ipertestuali e di integrare e interrogare il testo originario.
La scelta di diffondere le informazioni in Internet ha comportato
successivamente la conversione dei documenti SGML in XML, un linguaggio
di marcatura di più recente sviluppo che deriva dallo stesso
SGML. Una versione XML della DTD è già stata realizzata:
essa mantiene la stessa struttura gerarchica della DTD SGML e
ha richiesto solo qualche piccola modifica al fine di normalizzare
le dichiarazioni degli elementi secondo la sintassi XML.
Come in tutti i sistemi informatici, la fase di interrogazione
delle informazioni ha costituito un momento essenziale della ricerca.
Nell'ambito del Progetto Caere è stata messa a punto una
procedura di Information Retrieval, che interroga il
file XML e visualizza i risultati attraverso un browser. In questo
modo, si è affrontata la questione delle potenzialità
dei sistemi multimediali, non solo per gli aspetti tecnologici
ma anche per il raggiungimento di un alto livello di interoperabilità
tra fonti di dati e sistemi informativi eterogenei, al fine di
ampliare il dialogo fra studiosi, che si svolge in genere attraverso
le più tradizionali pubblicazioni scientifiche. Questo
approccio - basato sul convincimento che l'informazione materiale
è insufficiente se non è accompagnata da un'evoluzione
intellettuale verso nuove forme di presentazione delle conoscenze,
più favorevoli alla consultazione interattiva che alla
lettura passiva - ha consentito di ricreare in ambiente digitale
le diverse fasi di "lettura" del terreno non solo da
un punto di vista della documentazione ma anche dell'interpretazione
dei dati.
Il sistema di codifica, così come è stato definito
e per le sue caratteristiche generali, può essere oggi
utilizzato per l'archiviazione, la gestione e l'interrogazione
di dati testuali riferibili alle operazioni di scavo, all'analisi
dei materiali e della documentazione grafica e iconografica, alle
informazioni bibliografiche. Infatti, lo sviluppo del prototipo
ha dato vita a un modello di informatizzazione dei dati di scavo
agile e multiforme e quindi facilmente esportabile anche in situazioni
diverse rispetto a quella della Vigna Parrocchiale. Ciò
è stato ad esempio confermato dall'analisi informatizzata
di altri complessi monumentali pertinenti all'area urbana, scavati
in epoca precedente e già pubblicati.