L'obiettivo dell'integrazione è stato raggiunto attraverso
fasi progressive, che hanno registrato l'iniziale implementazione
di una banca dati relazionale e la sua successiva evoluzione verso
un sistema multimediale. Una piattaforma GIS, capace di archiviare
e gestire in modo integrato e all'interno di un unico ambiente
informazioni di natura diversa, è alla base del sistema
messo a punto. La tecnologia GIS è risultata fondamentale
per lo sviluppo del Progetto, in quanto ha consentito di ampliare
i processi analitici tradizionali attraverso l'integrazione di
dati geografici e alfanumerici, fornendo in tal modo un punto
di riferimento in cui collegare diverse tipologie di dati.
Per quanto attiene alla documentazione testuale, la necessità
di ricorrere a un linguaggio formalizzato ha condotto, fin dal
1995, alla scelta dell' SGML (Standard Generalized Markup Language)
- e più tardi dell'XML - come il metodo più idoneo
per codificare in forma ipertestuale i diari redatti nel corso
delle campagne di scavo. La procedura di codifica SGML è
indipendente dall'hardware e dal software utilizzati e perciò
garantisce la trasportabilità dei dati anche verso sistemi
diversi; inoltre, l'uso di formati di scambio aperti e la struttura
modulare del GIS hanno consentito di ottenere un'interoperabilità
fra piattaforme diverse. Ciò è stato facilitato
anche dalla scelta di software facilmente reperibili e ampiamente
utilizzati - ad esempio AutoCAD® (Autodesk), ArcView®
(ESRI) e Access® (Microsoft) - per l'elaborazione di dati
sia geografici sia alfanumerici, che ha consentito di attuare,
secondo gli scopi iniziali, un sistema informativo integrato.
Inoltre, l'adozione di un GIS on-line, attraverso l'uso del software
MapGuide® (Autodesk), ha consentito di incrementare il livello
di integrazione e ha creato il paradigma per un tipo di ricerca
basato su Internet.
In sintesi, il Progetto Caere ha affrontato alcune tematiche fondamentali
dell'informatica archeologica:
- La descrizione formalizzata dei dati e delle relazioni tra essi
intercorrenti, mediante un modello dinamico di una realtà
complessa, in contrapposizione a un procedimento statico di archiviazione
e interrogazione della documentazione.
- La realizzazione di un sistema informativo integrato, che contiene
non solo la descrizione dei dati primari ma anche la struttura
interpretativa, mediante la rappresentazione del linguaggio scientifico
utilizzato dagli archeologi nel corso del lavoro sul campo.
- L'omologazione nella descrizione del record archeologico, mediante
l'uso di linguaggi formalizzati che consentono di stabilire -
non a priori bensì a posteriori - liste terminologiche
utilizzate in contesti ben definiti.
- La rappresentazione della relazione fra i dati empirici e le
teorie, cioè tra osservazione e interpretazione, attraverso
una molteplicità di modelli, che concorrono alla ricostruzione
dei contenuti e dei metodi di acquisizione del sapere scientifico.